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Se volete credermi, bene.
Ora dirò come è fatta Ottavia, città-ragnatela.
C'è un precipizio in mezzo a due montagne scoscese: la città è sul vuoto legata alle due creste con funi e catene e passerelle.
Si cammina sulle traversine di legno, attenti a non mettere il piede negli intervalli, o ci aggrappa alle maglie di canapa. Sotto non c'è niente per centinaia e centinaia di metri: qualche nuvola scorre; s'intravede più in basso il fondo del burrone.
Questa è la base della città: una rete che serve da passaggio e da sostegno.
Tutto il resto, invece d'elevarsi sopra, sta appes